27 ANNI FA L’OMICIDIO DI LIBERO GRASSI

Ricordato a Palermo il 27mo anniversario dell’omicidio  dell’imprenditore Libero Grassi, ucciso dalla mafia il 29 agosto del 1991 perché si era opposto a una richiesta di pizzo.

Una commemorazione si è tenuta stamattina in via Vittorio Alfieri, luogo dell’agguato. Grassi, catanese, trapiantato a Palermo, titolare della fabbrica di famiglia, la Sigma, si oppose con forza al racket delle estorsioni e pagò con la vita le sue denunce pubbliche.

“Quello di mio padre è stato un esempio più che un insegnamento, visto come stanno ancora oggi le cose. A tanti anni di distanza dall’omicidio gli imprenditori sanno oggi che possono denunciare senza correre gli stessi rischi che ha corso Libero Grassi. Purtroppo sono ancora in pochi che denunciano il pizzo rispetto alla dimensione del fenomeno”, ha detto la figlia Alice.

“Il valore della testimonianza di Libero Grassi, cittadino e imprenditore, è più che mai attuale. E risiede soprattutto nel richiamo a far prevalere nelle scelte quotidiane il valore dell’integrità civile, della legalità, di un’economia sana”, ha osservato il presidente della Camera, Roberto Fico.

Per l’ex presidente del Senato Pietro Grasso, “Libero Grassi è stato ucciso dalla solitudine”, “è stato abbandonato da tutti gli altri imprenditori e dalla politica locale. Tutto ciò lo ha portato alla morte”. 

“Un imprenditore, una persona civile, una persona colta, un punto di riferimento culturale, una persona dalla forte etica”: lo ricorda così il sindaco di Palermo Leoluca Orlando.

Mentre per il presidente della Regione, Nello Musumeci, Grassi resta “il simbolo della lotta al racket delle estorsioni”.

 

 

 

 

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