MILANO (ITALPRESS) – “E’ più che mai importante essere qui oggi. Milano, città antifascista, è sempre stata un luogo e un momento fondamentali per l’Italia. Io sono qui insieme a tutte e tutti voi per confermarlo – 25 aprile 2023: Milano è una città antifascista, profondamente antifascista. L’ho detto di recente e intendo ribadirlo: nell’attuale situazione c’è il rischio di un’omissione di quella che è stata la nostra storia. E’ un rischio che vediamo ogni giorno”. Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, nel suo discorso tenuto in piazza del Duomo, in occasione della manifestazione del 25 aprile, Festa della Liberazione.
“Come è stato scritto recentemente: “Ci stiamo avventurando dentro una democrazia anonima senza padri, senza peccati e senza giudizi, semplicemente estranea alla storia e ai suoi obblighi”.
Ecco, questa continua rimozione dell’ignominia del fascismo in Italia non sta bene a me, a noi, a Milano! Ho visto l’altro giorno un grande uomo camminare sui sentieri infami di Auschwitz, con il suo cappotto scuro e i capelli bianchi di chi è nato in piena Seconda Guerra Mondiale – ha aggiunto -. Ho visto il suo sguardo, duro e commosso al tempo stesso, e ho sentito le sue parole, dure e commosse. Era Sergio Mattarella, il Presidente della nostra Repubblica”.
“La Repubblica nata dalla Resistenza. Questo grande uomo ha ristabilito la storia. Ecco cosa ha detto: “Siamo qui oggi a rendere omaggio e fare memoria dei milioni di cittadini assassinati da un regime sanguinario come quello nazista che, con la complicità dei regimi fascisti europei, consegnò propri concittadini ai carnefici, si macchiò di un crimine orrendo contro l’umanità”. Dobbiamo fare memoria! Perchè lo vediamo bene cosa succede a non vigilare sulle radici della lotta per la libertà e la democrazia – ha proseguito il sindaco di Milano -. Lo abbiamo visto a Capitol Hill, lo abbiamo visto a Brasilia.
E lo abbiamo visto, tragicamente, a Bucha in Ucraina. Lì prende corpo un orrore, che pretenderebbe di dirci: basta con il progresso. E cioè: basta con i diritti civili, basta con i diritti politici, basta con tutti i diritti. E basta con la scienza. Basta con l’amore, con la libertà di essere ciò che si sogna e che ci si sente di essere. Questo è il sogno delle destre estreme, dei nazionalismi estremi: basta con il progresso. Non guardiamo avanti ma guardiamo indietro. E però guardando indietro ne approfittiamo per riscrivere la storia. Noi, che siamo oggi in questa piazza, lo sappiamo bene cosa ha in mente chi fomenta in questo modo odio e violenza: vuole un autoritarismo di nuovo tipo, adatto alla nostra contemporaneità. E noi a questo autoritarismo siamo in grado di dire, ancora una volta: no! A questa lotta contro il presente e il futuro noi diciamo: no!”.
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