Affido esclusivo: in quali casi scatta l’affidamento esclusivo dei figli a un solo genitore. Diritti e doveri del genitore affidatario e del genitore non affidatario. Presupposti, sentenze e diritto di visita.
Negli ultimi tempi sentiamo sempre più spesso parlare di affidamento esclusivo o superesclusivo. E’ bene precisare che in nessun caso, il genitore non affidatario perde il diritto di visita del figlio.
In questa pagina ci soffermeremo sull’affido esclusivo, quali sono gli svantaggi e i vantaggi di tale forma di affidamento e in quali casi si può richiedere.
Affido esclusivo, cosa comporta
L’affido esclusivo rappresenta un’eccezione all’affidamento condiviso. Il giudice, infatti, può decidere se affidare, in modo esclusivo, i figli a un solo genitore valutando il mero interesse del figlio. La legge sull’affidamento dei figli si applica sia per figli naturali (di coppie non sposate) sia per figli legittimi (nati da coppie sposate).
Prima di vedere quando si può chiedere l’affidamento esclusivo del figlio, è bene spiegare cosa significa “affido esclusivo”.
Erroneamente si pensa che una volta ottenuto l’affidamento esclusivo, il genitore “non affidatario” perde ogni diritto sulla prole ma non è così. Con l’affidamento esclusivo, il genitore affidatario non ha la piena libertà di prendere le decisioni che riguardano il minore.
La legge è molto chiara in tema di affido esclusivo e dispone che:
- Il genitore affidatario dei figli (o del figlio) esercita in via primaria la potestà (oggi è definita responsabilità e non più potestà genitoriale) ma deve favorire il rapporto tra il figlio e l’altro genitore.
- L’affido esclusivo, infatti, non fa decadere il diritto di visita a meno che, come vedremo dopo, il giudice non voglia escludere o limitare il coinvolgimento del genitore non affidatario. Il genitore non affidatario, quindi, conserva il diritto di frequentare i figli in base ai tempi e ai modi di permanenza stabiliti dal giudice con il diritto di visita.
- L’affido esclusivo non comporta la perdita della podestà genitoriale (responsabilità genitoriale) da parte del genitore non affidatario, ma prevede una sua restrizione.
Anche in caso di affido esclusivo alla madre, il padre dovrà continuare a partecipare alla vita del figlio e prendere le decisioni più importanti per i figli.
La perdita della podestà genitoriale è prevista con l’affidamento superesclusivo. Per conoscere le differenze tra affido esclusivo e affido superesclusivo, tutte le informazioni in merito e info sui presupposti per ottenere questa forma estrema di affidamento del figlio, vi rimandiamo alla pagina dedicata: affido superesclusivo.
Affidamento esclusivo, quando si può richiedere
In qualsiasi momento, il genitore può chiedere al giudice l’affido esclusivo del figlio in presenza di determinate circostanze.
Per l’istanza, il genitore richiedente dovrà portare al giudice delle prove concrete dell’inadeguatezza dell’altro genitore. Il giudice prenderà la sua decisione esaminando le esigenze affettive e materiali del minore.
La legge non ha un elenco delle circostanze o dei presupposti che rendono legittimo l’affidamento esclusivo, infatti tutto finisce nella mani del giudice. In genere, tale forma di affidamento è scelta quando:
- Quando la regola generale dell’affidamento condiviso possa costituire un oggettivo pregiudizio per il minore.
- Quando è stata accertata l’incapacità a prendersi cura e a educare i figli da parte di uno dei genitori.
- Se il bambino si rifiuta di avere rapporti con uno dei genitori.
- Se il genitore obbligato non provvede a versare il mantenimento del figlio o dei figli.
Nella pratica quotidiana, se uno dei due genitori si disinteressa completamente al figlio, non si cura di sostenerlo economicamente, non s’interessa di svolgere questioni pratiche come visite mediche, iscrizioni scolastiche ne’ chiede informazioni a riguardo, vigono i presupposti non solo per l’affidamento esclusivo ma probabilmente anche per l’affidamento superesclusivo.